pag. 17                                      Indice Brasile

 

 

martedi', 9 agosto

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledi', 10 agosto

 

 

 

 

 

Il mattino dopo il cambiamento del tempo annunciato dai cirri che avevamo visto al nostro arrivo l'altra sera si compie; quando ci alziamo il cielo e' nuvoloso e, per la zona, fa un gran freddo (in realta' per i nostri climi sembra tuttalpiu' una mattinata di ottobre, e neanche fredda come le nostre...). Carichiamo i bagagli e dopo colazione salutiamo padre Marcello e lasciamo questa zona splendida. Oggi ci attende una lunghissima tappa di trasferimento di piu' di 500 chilometri che ci portera' fino nel Mato Grosso del Sud, presso la capitale Campogrande.

 

 

Il paesaggio che attraversiamo e' per diversi tratti straordinario, una pianura talmente vasta e sterminata da superare a volte persino quelle che avevamo visto negli Stati Uniti (non per niente la citta' presso cui ci stiamo dirigendo si chiama Campo Grande!). Le zone coltivate sono comunque  scarse, con coltivazioni di cotone, miglio e grano.

 

 

 

 

Ogni tanto scendiamo per sgranchirci le gambe, e lo facciamo anche in corrispondenza di una grande piantagione di alberi della gomma, di proprieta' di una nota casa costruttrice di pneumatici. In questa stagione non c'e' la produzione di lattice, ma ogni pianta e' opportunamente attrezzata per la raccolta.

 

 

 

 

 

Il tempo nel frattempo e' migliorato e man mano che ci spostiamo verso sud le nuvole lasciano spazio al sole, e anche la temperatura sembra risalire un poco. La strada e' abbastanza discreta, sempre asfaltata, solo un po' deformata in qualche raro tratto dal passaggio di mezzi pesanti. Il traffico non e' molto sostenuto, pero' e' costituito almeno per il 60-70 % da mezzi pesanti, che ci costringono molto spesso a continui sorpassi, che la nostra 'Carolina' (cosi' si chiama il pulmino) affronta con un po' di affanno (comunque si e' comportata benissimo sulle strade a volte molto dissestate dei giorni precedenti).

 

Nonostante il poco tempo che oggi abbiamo a disposizione, ci fermiamo comunque per pranzo in un bel locale lungo la strada, con la solita abbuffata di carne alla griglia. Quando gia' si annuncia la sera arriviamo in vista della citta' di Campo Grande, dove con l'ausilio di un taxi raggiungiamo rapidamente il nostro albergo per la serata. Il cambiamento del tempo si e' avvertito anche qui, con una brusca diminuzione della temperatura, e quando usciamo per la cena si sta bene con un maglione.

 

Campo Grande

Il mattino dopo facciamo colazione in compagnia di un nutrito numero di 'fazenderos' riuniti a quanto pare in questo albergo per un congresso.

 

 

 

 

cabina telefonica di Campo Grande

 

Quindi carichiamo i bagagli sul nostro mezzo ed abbiamo modo di dare un' occhiata a Campo Grande sotto la luce del sole, che conferma la buona impressione gia' avuta ieri sera; si tratta di una citta' molto piu' bella ed ordinata di Cuiaba', con molte macchie verdi.

 

 

 

 

 

 

Usciamo quindi dalla citta' in direzione del Pantanal del Sud, dove ci fermeremo per un paio di giorni. Percorriamo rapidamente circa trecento chilometri di una buona strada asfaltata, con traffico molto scarso.

 

 

 

I panorami sono in alcuni punti molto belli, in corrispondenza di alcuni bassi rilievi montuosi. La strada conduce fine alla citta' di Corumba', che si trova quasi al confine con la Bolivia.

 

 

 

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