pag. 19                      Indice Canada

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica  30 agosto

 

In un'altra tappa successiva ci fermiamo per una breve escursione nel bosco che viene illustrata da un pannello, in uno spiazzo adiacente alla strada. Ci inoltriamo su di un percorso ben segnato e con il fondo fatto di tavole di legno, per evitare l'erosione inevitabile passando su questo terreno quasi permanentemente gelato. Il suolo sotto gli alberi e' coperto quasi completamente di uno spesso strato di muschio di diversi colori.

 

 

 

Il percorso si snoda attraverso la foresta di bassi pini fino a giungere ad un corso d'acqua presso alcune cascatelle.

 

 

 

 

 

Riprendiamo quindi la strada, con qualche sosta ogni tanto in corrispondenza di panorami particolarmente interessanti.

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Dopo circa 350 chilometri di strada, a poca distanza dalla cittadina di Watson Lake, lasciamo l'Alaska Highway e con una deviazione verso destra imbocchiamo un'altra famosa strada, la Stewart-Cassiar highway, che per circa 700 chilometri, tra oggi e domani, ci condurra' verso sud.

 

 

 

 

 

Dopo alcuni chilometri lasciamo lo Yukon e rientriamo in British Columbia, procedendo su di una strada con pochissimo traffico.

 

 

 

 

 

 

Per pranzo ci fermiamo presso un localino sperduto ed isolato nella foresta, nei pressi di un laghetto, locale che pero' ci sorprende per la qualita' di quanto ci viene proposto, meglio di certi locali cittadini che avevamo incontrato.

 

 

 

 

 

Nel tardo pomeriggio infine giungiamo nel piccolo paese di Dease Lake, presso un motel che avevamo prenotato per la notte, e ci sistemiamo recandoci poi a cena presso un vicino locale.

 

 

 

 

Il mattino dopo ci alziamo abbastanza presto e, rimandado la colazione a piu' tardi, lasciamo le chiavi delle camere nell'apposita cassetta, visto che non c'e' ancora nessuno alla reception,  carichiamo tutti i nostri bagagli e ci rimettiamo in strada per un'altra tappa di trasferimento, di quasi 800 chilometri, che ci portera' fin sull'oceano Pacifico, a Prince Rupert.

 

 

Il tempo e' discreto e, forse anche per il fatto che e' domenica, procediamo per circa 150 chilometri verso sud quasi senza incontrare anima viva. Anche insediamenti praticamente non ne esistono in questa zona, e ci fermiamo solo qualche volta per una foto, o quando intravediamo un alce che pero' al nostro arrivo fugge tra gli alberi.

 

 

Dopo un paio d'ore, giungiamo nei pressi del lago Tatogga, in pratica una serie di grandi specchi d'acqua che si estendono per alcune decine di chilometri. Qui finalmente troviamo un bel locale, e vediamo qualche essere umano, il proprietario e sua moglie. Facciamo benzina che cominciava a scarseggiare,  e facciamo anche colazione.

 

 

Nell'ampio salone centrale ci sono una gran quantita' di trofei di animali diversi, e proprio in mezzo troneggia un colossale alce imbalsamato. Il proprietario ci dice che in zona ce ne sono parecchi, e non e' difficile avvistarli.

 

 

 

Cosi' rifocillati ripartiamo, dal momento che la strada per oggi e' ancora lunga. Siamo ormai in vista delle Coast Mountains, una catena montuosa lunga circa 1500 chilometri e cosi' chiamata perche' si trova a poca distanza dalle coste canadesi dell'oceano Pacifico. 

 

 

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