pag. 12                                   Indice Messico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Tempio del sole

Tra gli edifici piu' interessanti del gruppo della Croce, ci sono il tempio del Sole, con un magnifico motivo architettonico che lo sovrasta, e il tempio della Croce follada (a foglie), situato su di una collinetta con sfondo la giungla.

Tempio della croce follada

 

 

 

Saliamo quindi sul tempio della croce, il piu' grande di questo gruppo, dal quale si ha una magnifica vista su numerosi dei piu' importanti edifici di Palenque.   

 

Chan Bahlum il 20 gen. 690 d.C.

 

 

 

 

Dal tempio della croce

 

 

 

 

 

 

 

Verso il tempio del giaguaro

 

 

Riattraversiamo quindi il rio Otulum, e prendiamo un sentierino ripido e scivoloso sul fianco orientale del tempio delle Iscrizioni, e ci inoltriamo nel fitto della giungla. Qui, dopo qualche centinaia di metri, si trova il piccolo tempio del Giaguaro, in parte crollato ma da visitare per l'ambiente fantastico in cui si trova, circondato da alberi giganteschi che nascondono la luce del sole. Ci accompagnano nel tragitto le urla spettrali di una delle numerose scimmie urlatrici che si trovano nel sito, e che vediamo arrampicata su di un albero.

 

 

 

Ritorniamo quindi sulla piazza centrale, e da qui prendiamo un sentiero che passa accanto a diverse altre rovine immerse nel fitto della foresta, costeggiando il rio Otulum e scendendo man mano. La vegetazione e' straordinariamente rigogliosa (questa regione e' una delle piu' piovose del Messico, con precipitazioni annue anche superiori ai 4000 mm di pioggia). 

 

Puente Chiapas

Nel tragitto si incontrano anche alcune belle cascatelle, e un paio di passerelle che attraversano il rio, in stile molto 'Indiana Jones'. Lungo il percorso, in alcuni tratti anche abbastanza ripido, si incontrano diverse rovine ritenute dei complessi residenziali, meno appariscenti degli altri templi, ma straordinarie come posizione, nel fitto della giungla che si e' letteralmente sviluppata al di sopra di esse. 

 

Il sentiero infine conduce alla strada asfaltata che porta all'ingresso del sito, a qualche chilometro dal posteggio principale, nei pressi del museo. Qui ci rifocilliamo un po' nel bar interno, (mentre l'addetto cattura un grosso scorpione !), e facciamo ancora qualche acquisto di artigianato dagli indios nei pressi dell'ingresso. Da qui, con i piccoli autobus che fanno servizio, ritorniamo al nostro mezzo. Adiacenti al posteggio stazionano numerose bancarelle molto interessanti, tra cui si trovano alcuni magnifici archi in legno costruiti e venduti dai Lacandoni, gli ultimi veri eredi delle antiche tradizioni maya, che vivono, ormai solo poche migliaia, nell'omonima foresta pluviale.

 

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