pag. 2                                   Indice Sud Africa

martedi', 31 luglio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




Dopo un'altra notte di grande quiete facciamo i bagagli e ci apprestiamo a lasciare a malincuore questo luogo meraviglioso. Il gestore, dopo colazione, non soddisfatto della grande cortesia che ci ha sempre riservato, sembra piu' dispiaciuto di noi della separazione : i molti anni durante i quali il Sud Africa e' stato boicottato e isolato dal resto del mondo a causa della sua politica di segregazione hanno certo lasciato qualche segno.

 Riprendiamo la strada del Robber's Pass, mentre il tempo e' piuttosto variabile, a tratti piove e a tratti ricompare il sole. La temperatura nella notte si e' ulteriormente rinfrescata dai giorni precedenti, e ci dicono che a quote leggermente superiori e' anche nevicato. Ritorniamo presso la cittadina di Graskop e riprendiamo la cosiddetta 'Panorama Route', la strada che costeggia il Blyde River Canyon per diverse decine di chilometri in direzione nord.

Bourke's Luck Potholes

 

Il tempo e' sempre piuttosto piovigginoso, e dopo una mezz'ora un tergicristalli del nostro mezzo si rompe, costringendoci ad una veloce riparazione di emergenza (questo tratto di strada e' pressoche' deserto, senza ne' centri abitati ne' abitazioni isolate).

Per fortuna il tempo successivamente migliora, ed in breve perveniamo nei pressi delle famose Bourke's Luck Potholes.

 

 

 

 

Bourke's Luck Potholes

 

Dopo un breve percorso a piedi, arriviamo in vista di un piccolo canyon scavato dal fiume nella viva roccia, dove i gorghi del fiume hanno formato nei millenni delle bellissime formazioni a forma appunto di marmitta.

All'ingresso del sito ci fermiamo inoltre nel ricco mercatino di artigianato che qui si trova.

 

Blyde River Canyon

 

Riprendiamo quindi la strada, e nei chilometri seguenti ci fermiamo alcune volte in diversi punti panoramici sul Blyde River Canyon, che in questo punto raggiunge la massima estensione. Questo e' il terzo canyon del mondo, ed in questa zona e' veramente spettacolare,

 

Blyde River Canyon- le Three Rondavels

e caratterizzato da curiose formazioni rocciose, tra cui le 'Three Rondavels', tre grandi torrioni naturali di roccia ricoperti di vegetazione, dalla forma appunto di tre capanne.

Da qui in poi la strada perde lentamente di quota, scendendo verso la pianura, dove giungiamo poco dopo mezzogiorno.

 

La 'grande scarpata'

Il panorama nel frattempo cambia completamente, finche' dopo le ultime svolte la strada diventa pianeggiante quando incrociamo il fiume Olifants, uno dei piu' grandi di questa regione.

 

 

 

 

verso il Kruger

Da qui lo sguardo comincia a spaziare su amplissime distese di savana, mentre alle spalle si erge spettacolare la grande scarpata che porta all'alto veld da cui siamo discesi. Anche il clima e la temperatura sono decisamente cambiate, e un caldo sole, unito al cambiamento di quota, ci annuncia la vera Africa, mentre entriamo in piena zona malarica.

 

Il Kruger National Park

 

 

Ormai siamo in vista della nostra meta di stasera, il parco Kruger che ci ospitera' per alcuni giorni, regalandoci alcuni tra i momenti piu' belli di questo viaggio.

Ci fermiamo per pranzo presso un piccolo hotel immerso in una rigogliosa vegetazione, e quindi ripartiamo impazienti in direzione dell'ingresso di Phalaborwa.

Il Kruger National Park e' uno dei parchi naturali piu' vecchi (fine 1800) e piu' grandi del mondo, e sicuramente uno dei piu' affascinanti, per l'incredibile quantita' e varieta' della fauna che qui si trova, per la grandiosita' degli spazi attraversabili senza problemi, per l'ottima organizzazione dei campi che creano in definitiva un'atmosfera difficilmente descrivibile a parole.

 

Ha una lunghezza di 350 chilometri per circa 60, con un'estensione di quasi 20.000 chilometri quadrati, cioe' all'incirca quella di una grande regione italiana.

Al suo interno si trovano una decina di campi, organizzati come piccoli villaggi recintati, con precisi orari d'ingresso.

 

 

 

 

 

 

Noi ci dobbiamo trovare presso il campo di Letaba, situato all'incirca verso la meta' del parco, entro le 17,30 e quindi percorriamo con calma gli ultimi chilometri che ci separano dall'ingresso.

 

 

Phalaborwa gate

Verso le 16 arriviamo all'ingresso di Phalaborwa, piuttosto scenografico, dove acquistiamo i permessi d'ingresso, dopo di che i ranger di guardia ci aprono le sbarre d'ingresso.

 

 

 

 

 

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