pag. 4                                    Indice Sicilia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledi' 9 agosto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




  

 

Visitiamo l'interno dove si e' appena celebrato un matrimonio, con gli invitati rigorosamente in ghingheri come si usa da queste parti. Ci intratteniamo ancora un po' in cima alla scalinata, che per la sua posizione cosi' in alto consente ancora una bella veduta di Modica, e quindi scendiamo a riprendere il nostro mezzo.

 

 

Non ritorniamo pero' subito ad Avola, ma vista l'ora non troppo tarda decidiamo di recarci ancora presso la zona di Capo Passero, l'estremita' meridionale della Sicilia, distante da qui poco piu' di una cinquantina di chilometri. Dopo un'oretta circa di percorso giungiamo nella zona di Pachino, cittadina rinomata per le sue colture, e infatti attraversiamo una zona dove si trovano serre agricole a decine e decine. Poco dopo giungiamo nella zona di capo Passero e lasciato il nostro automezzo percorriamo ancora alcune centinaia di metri a piedi avendo davanti l'isola delle Correnti, una piccola isola distante solo poche centinaia di metri dalla costa.

 

 

Poco dopo giungiamo nella zona di capo Passero e lasciato il nostro automezzo percorriamo ancora alcune centinaia di metri a piedi avendo davanti l'isola delle Correnti, una piccola isola distante solo poche centinaia di metri dalla costa. Ci intratteniamo ancora un poco mentre il sole sta tramontando, e quindi riprendiamo la strada per Avola e la nostra pensione.

 

 

Per cena ci rechiamo presso la piazza piu' grande di Avola, la bella piazza Umberto I, zona pedonale in questo periodo. La piazza e' affollatissima  di persone, e anche dopo cena ci intratteniamo ancora un po'.

 

 

ll mattino dopo, fatta  colazione alla solita ora delle otto e trenta, partiamo subito visto che oggi ci aspetta un lungo percorso e una giornata intensa. Ci rechiamo infatti a visitare uno dei siti archeologici piu' importanti della Sicilia e dell'Italia intera,  la villa romana del Casale presso il paese di Piazza Armerina. Il percorso e' piuttosto lungo, piu' di centocinquanta chilometri, ma lo facciamo con calma, passando in parte anche su strade piu' secondarie,  ammirando cosi' anche diverse bellezze del territorio e del paesaggio. Ad esempio  passiamo accanto al paese di Vizzini,  sui monti Iblei, con bei panorami di coltivazioni di fichi d'India. La cittadina, una delle piu' antiche della Sicilia, e' anche  famosa perche' citta' natale dello scrittore Giovanni Verga, e luogo di ambientazione di alcune delle sue opere piu' importanti.

 

Proseguendo nel nostro percorso, ci fermiamo ancora un attimo per qualche foto passando vicino alla cittadina di Caltagirone, altro centro famoso di questa zona.

 

 

 

 

 

 

Verso mezzogiorno giungiamo quindi nei pressi di Piazza Armerina e della zona, distante pochi chilometri, dove si trova la villa del Casale. Il grande edificio, che in realta' doveva essere un palazzo imperiale, o comunque appartenuto ad un prestigioso personaggio del quarto secolo, per la grande ricchezza che lo caratterizza, e' famosissimo soprattutto per i meravigliosi mosaici che si trovano in diversi ambienti.

 

 

Lasciamo la nostra vettura nell'ampio parcheggio, sotto un sole caldissimo, ed entriamo nel complesso senza fare code. La villa sorge in una zona caratterizzata da un leggero declivio collinare, ed e' suddivisa in quattro nuclei, compreso un ingresso monumentale, un corpo centrale e un complesso termale. Cominciamo quindi ad ammirare gli splendidi mosaici realizzati sui pavimenti. Proprio nel vano che costituisce l'ingresso privato alle terme,  come nella foto qui sopra, al centro, e' rappresentata la 'domina', accompagnata probabilmente dai due figli e da due ancelle. Porta i capelli raccolti in un'acconciatura a elmo tipica dell'eta' tetrarchica.

 

 

Il corpo centrale della villa e' organizzato attorno ad una corte a peristilio quadrangolare, con un grande porticato colonnato. L'intera superficie pavimentale del peristilio e' coperta di mosaici suddivisi a riquadri, che rappresentano ben 160 protomi di animali selvatici, racchiusi da corone di foglie d'alloro. Le immagini sono rappresentate con grande realismo, leoni, elefanti, leopardi, cervi, ecc.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continuiamo l'interessantis-sima visita favorita dal fatto che e' stata costruita in tutti gli ambienti una passerella sopraelevata che consente, dall'alto, l'osservazione ottimale dei mosaici sul pavimento. Giungiamo cosi' nell'ambiente cosiddetto della 'piccola caccia'. Si tratta di una stanza che mostra una ricca serie di scene di caccia, rappresentate in modo estremamente realistico e vivace. I mosaici sono suddivisi in vari registri, come la caccia al cinghiale rappresentata qui sopra, la caccia alla volpe, il sacrificio campestre, la colazione all'aria aperta, ecc.

 

Giungiamo quindi nell'ambiante piu' famoso di tutto il complesso, il grande corridoio cosi' detto la 'grande caccia'. E' un ambiente piuttosto grande che celebra l'apoteosi del potere attraverso la cattura di animali per i giochi dell'anfiteatro romano. Si tratta di animali feroci ed esotici, rappresentati in luoghi come le province d'Africa, con leopardi, rinoceronti, antilopi, ecc.; oppure in oriente, con bufali, elefanti, tigri. E' quindi rappresentato l'imbarco e il trasporto di questi animali verso Roma, con rappresentazioni sempre di grande realismo e vivacita'.

 

 

Continuiamo l'interessantissima visita e giungiamo in un ambiente che rappresenta uno dei mosaici piu' conosciuti, una stanza di servizio dell'appartamento padronale detta la 'stanza delle palestrite. Sono rappresentata diverse fanciulle note anche come le 'ragazze in bikini'. In realta' indossano un leggero completo usato in genere per le gare ginniche, costituito appunto da due pezzi di stoffa. Anche i dettagli delle fanciulle,  o atlete, sono curati, con rappresentazioni di collane, orecchini e gioielli.

 

 

 

 

 

 

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