In un'altra tappa successiva ci fermiamo per una
breve escursione nel bosco che viene illustrata da un pannello, in uno spiazzo adiacente
alla strada. Ci inoltriamo su di un percorso ben segnato e con il fondo fatto di tavole di
legno, per evitare l'erosione inevitabile passando su questo terreno quasi permanentemente
gelato. Il suolo sotto gli alberi e' coperto quasi completamente di uno spesso strato di
muschio di diversi colori.

Il percorso si snoda attraverso
la foresta di bassi pini fino a giungere ad un corso d'acqua presso alcune cascatelle.
Riprendiamo quindi la strada,
con qualche sosta ogni tanto in corrispondenza di panorami particolarmente interessanti.

Dopo circa 350 chilometri di strada, a poca
distanza dalla cittadina di Watson Lake, lasciamo l'Alaska Highway e con una deviazione
verso destra imbocchiamo un'altra famosa strada, la Stewart-Cassiar highway, che per circa
700 chilometri, tra oggi e domani, ci condurra' verso sud.

Dopo alcuni chilometri lasciamo
lo Yukon e rientriamo in British Columbia, procedendo su di una strada con pochissimo
traffico.

Per pranzo ci fermiamo presso un
localino sperduto ed isolato nella foresta, nei pressi di un laghetto, locale che pero' ci
sorprende per la qualita' di quanto ci viene proposto, meglio di certi locali cittadini
che avevamo incontrato.

Nel tardo pomeriggio infine
giungiamo nel piccolo paese di Dease Lake, presso un motel che avevamo prenotato per la
notte, e ci sistemiamo recandoci poi a cena presso un vicino locale.
Il mattino dopo ci alziamo abbastanza presto e,
rimandado la colazione a piu' tardi, lasciamo le chiavi delle camere nell'apposita
cassetta, visto che non c'e' ancora nessuno alla reception, carichiamo tutti i
nostri bagagli e ci rimettiamo in strada per un'altra tappa di trasferimento, di quasi 800
chilometri, che ci portera' fin sull'oceano Pacifico, a Prince Rupert.
Il tempo e' discreto e, forse anche per il fatto
che e' domenica, procediamo per circa 150 chilometri verso sud quasi senza incontrare
anima viva. Anche insediamenti praticamente non ne esistono in questa zona, e ci fermiamo
solo qualche volta per una foto, o quando intravediamo un alce che pero' al nostro arrivo
fugge tra gli alberi.
Dopo un paio d'ore, giungiamo nei pressi del lago
Tatogga, in pratica una serie di grandi specchi d'acqua che si estendono per alcune decine
di chilometri. Qui finalmente troviamo un bel locale, e vediamo qualche essere umano, il
proprietario e sua moglie. Facciamo benzina che cominciava a scarseggiare, e
facciamo anche colazione.

Nell'ampio salone centrale ci
sono una gran quantita' di trofei di animali diversi, e proprio in mezzo troneggia un
colossale alce imbalsamato. Il proprietario ci dice che in zona ce ne sono parecchi, e non
e' difficile avvistarli.

Cosi' rifocillati ripartiamo,
dal momento che la strada per oggi e' ancora lunga. Siamo ormai in vista delle Coast
Mountains, una catena montuosa lunga circa 1500 chilometri e cosi' chiamata perche' si
trova a poca distanza dalle coste canadesi dell'oceano Pacifico.
Indice Canada
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