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domenica 19 agosto 2012
lunedi' 20 agosto
martedi' 21 agosto |
Verso meta' mattinata
giungiamo nei pressi dell'aeroporto di Milano Malpensa. Lasciata la nostra
autovettura, raggiungiamo in pochi minuti la zona delle partenze, e verso mezzogiorno
decolliamo in direzione della citta' di Doha, capitale dello stato del Qatar, usufruendo
dei servizi della compagnia aerea omonima, la Qatar airways, che gia' conoscevamo e che
anche in questa occasione si confermera' una compagnia aerea davvero di prim'ordine.

Giungiamo a Doha poco dopo le
diciannove, accolti all'uscita dall'aereo dal caldo soffio serale del deserto. In
aeroporto ci prepariamo ad un'attesa di alcune ore, in una zona confortevole che gia'
conoscevamo per esserci transitati pochi anni fa, e facendo pure cena. Poco dopo le due
del giorno 20 ripartiamo quindi in direzione della Tanzania, riuscendo anche a dormire un
poco a bordo dell'aereo.
Verso le nove di mattina
atterriamo all'aeroporto di Dar es Salaam, citta' principale della Tanzania (la capitale
invece e' Dodoma, al centro del paese). La maggior parte dei passeggeri scendono e
noi invece, dopo un'oretta di attesa, ripartiamo in direzione della citta' di Arusha, nel
nord del paese.
Il volo dura un'oretta, ma gia'
dopo pochi minuti compare all'orizzonte una montagna imponente, che emerge dalle nuvole,
la mole inconfondibile del Kilimanjaro, con i suoi 5895 metri di altitudine. Il nostro
volo e' proprio nella sua direzione, e abbiamo modo di osservarlo per bene, parecchio
imbiancato per la neve caduta al alta quota; infatti nella nottata si sono avute delle
precipitazioni, piovose a quote piu' basse, un fenomeno non consueto in questa stagione,
che e' la stagione secca.

In fase di atterraggio giungiamo
molto vicini ad un'altra imponente montagna, il Monte Meru, che supera i 4500 metri di
altezza e che si trova vicinissimo alla citta' di Arusha.
Entriamo nel piccolo
aeroporto Kilimanjaro International , in un'atmosfera un po' d'altri tempi. Svicoliamo
abilmente un solerte funzionario che cerca, riuscendoci in certi casi con altri
passeggeri, di spillare un po' di dollari ai turisti con la scusa della necessita' di
avere un certificato di vaccinazione per la febbre gialla, certificato che in realta' non
e' affatto necessario, come segnalava giustamente la guida che avevamo letto (sarebbe
necessario solo se si provenisse da zone interessate dalla febbre gialla).
Quindi passiamo una
mezz'oretta a sbrigare, con tempi piuttosto lenti, le pratiche burocratiche del
visto d'ingresso, e quindi usciamo trovando ad accoglierci la guida-autista che ci
accompagnera' per i prossimi giorni, un simpatico ragazzo che si chiama Emanuel.
Sistemiamo i nostri bagagli sul Land Cruiser che ci portera' in giro nei prossimi giorni,
e in un oretta giungiamo nel traffico piuttosto intenso della citta' di Arusha.

Ci dirigiamo prima nella sede
dell'agenzia locale presso la quale avevamo prenotato tutti i servizi, la Active Tanzania Adventures, dove conosciamo
Maria, la corrispondente con la quale avevamo organizzato il viaggio, le paghiamo il
saldo come qui si usa, e quindi raggiungiamo l'albergo che ci ospitera' per la notte,
accolti alla reception da una quantita' di sculture di legno anche di imponenti
dimensioni.

Ci riposiamo un poco,apprezzando
l'aria frizzante della localita',che si trova su di un'altopiano a 1400 metri di altezza,
noi che proveniamo dai giorni piu' caldi della nostra estate; quindi vista l'ora
facciamo pranzo in uno dei ristorantini dell'hotel.
Verso meta' pomeriggio quindi,
dopo aver cambiato un po' di euro con la locale moneta , lo scellino tanzaniano, usciamo
per una passeggiata nei dintorni dell'hotel, percorrendo un viale costeggiato da giardini
e da alberi imponenti.

Questa regione vive soprattutto
di agricoltura, con grandi piantagioni di vegetali e fiori, e soprattutto caffe' che viene
esportato.

Abbiamo subito modo di
apprezzare i colori e i volti della popolazione locale, povera ma dignitosa, e giungiamo
fin nei pressi di una specie di piccolo parco molto affollato e colorito situato al
crocevia di due viali.
Verso il tardo pomeriggio
torniamo quindi al nostro albergo, salendo all'ultimo piano per vedere ancora qualche
panorama dei dintorni, e abbiamo modo ancora di vedere la mole del monte Meru, di oltre
4500 metri di altezza, vicinissimo alla citta'. Un po' piu' tardi ceniamo e quindi andiamo
a riposarci dopo il lungo viaggio, entrando nei tipici letti con un piccolo baldacchino
che sorregge le zanzariere, anche se in questo periodo di zanzare non ne vediamo l'ombra.
Il matttino seguente, dopo
colazione, portiamo alla reception i nostri bagagli e, dopo una breve attesa, ci raggiunge
Emanuel con il muo mezzo e partiamo quindi per la nostra avventura, iniziando dalle strade
della citta', povere ma a volte anche piuttosto colorite di negozietti all'aperto e
banchetti vari.

Emanuel fa una breve sosta per
caricare anche una cassetta di bottiglie di acqua minerale, che ci servira' nei prossimi
giorni, acqua di cui la regione circostante e' ricca per la presenza delle grandi
montagne.
Indice Tanzania
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