Verso meta' mattinata ci dirigiamo
verso l'aeroporto di Torino Caselle, da dove dobbiamo partire verso le 13 in direzione di
Monaco di Baviera. Qui ci aspetta un'attesa di
alcune ore e verso le 19.30 ripartiamo. Sorvoliamo l'Europa e quindi un lunghissimo tratto
di Unione Sovietica, e quindi la Mongolia.
Infine verso le ore 12
del giorno 17 giungiamo quindi a Pechino, o Beijing, capitale dell'omonima municipalita';
in Cina esistono alcune municipalita', una suddivisione amministrativa che caratterizza
alcune citta' di dimensioni molto grandi e con uno statuto simile a quello delle province.
La municipalita' di Pechino ha un'estensione di poco meno di 17.000 chilimetri quadrati,
con una popolazione che supera i dodici milioni di abitanti.
Troviamo ad
attenderci Wang, un ragazzo che sara' la nostra guida ed il nostro autista per
i prossimi due giorni, e con lui ed il suo pulmino raggiungiamo il nostro albergo
situato proprio in centro citta'. Qui incontriamo presso la reception il signor Richard
dell'agenzia di Pechino Ccts China Travel, con la quale avevamo organizzato il nostro
viaggio, e gli paghiamo in contanti il saldo che gli dovevamo, secondo l'usanza
locale. Quindi ci sistemiamo nelle nostre camere e ci riposiamo un po'.
Verso fine
pomeriggio usciamo per recarci a cena e per una prima visita a piedi della citta', visto
che appunto siamo in pieno centro. Il tempo, che al nostro arrivo gia' era piuttosto
variabile, e' peggiorato ulteriormente in queste ore con diversi scrosci di pioggia. Ora
pioviggina si' ma in modo leggero, ma non fa certo freddo, e ci procuriamo degli ombrelli
presso un fornito negozietto adiacente al nostro albergo. Quindi ci avviamo a piedi,
giungendo dopo alcuni minuti di strada in vista della Citta' Proibita, che visiteremo
domani, delimitata da un largo fossato pieno d'acqua.
Proseguiamo in direzione nord
passando accanto al parco Jingshan e percorrendo un paio di viali alberati. Nella zona si
trovano ancora diverse zone caratterizzate dagli hutong, i vicoletti che rappresentano la
struttura urbanistica originale di Pechino.

Si tratta di un
dedalo di stradine, attorno alle quali si trovano le abitazioni tradizionali, generalmente
ad un solo piano.

Ci inoltriamo per
alcuni tratti di queste vie pittoresche, ricche di vita locale, che ancora resistono
all'avanzare dei grattacieli.

Giungiamo quindi
alla grande arteria Di'anmen Dongdajie, attraversata la quale si trovano moltissimi negozi
e negozietti di ogni tipo. Dopo aver girovagato nella zona, vista l'ora cominciamo a
cercare un ristorante per la cena.
Torniamo quindi indietro sui nostri
passi fino ad un ristorante piuttosto vistoso che avevamo notato in precedenza. Qui
abbiamo una prima esperienza della cucina cinese locale, esperienza un po' avventurosa per
il problema di farsi ben capire, ma tutto sommato interessante e decisamente autentica.
Sono solo le 19 e poco dopo notiamo che il locale, prima molto affollato, si sta gia'
svuotando. Quindi usciamo e rifacendo la strada di prima ritorniamo al nostro albergo.

Il mattino dopo notiamo con soddisfazione che
il tempo e' decisamente migliorato e c'e' un sole discreto. Dopo colazione troviamo ad
attenderci la nostra guida e autista Wang e con lui ci avviamo a piedi per le visite della
mattina.

Ci dirigiamo anzitutto verso l'ingresso della
Citta' Proibita, il complesso monumentale piu' importante della Cina e residenza degli
imperatori di due dinastie, quelle MIng e Qing, dal secolo XV al XIX, per oltre cinque
secoli.

Arriviamo alle boglietterie e Wang si fa
strada tra una gran folla di turisti, quasi tutti cinesi, e ci procura i biglietti
d'ingresso. La Citta' Proibita ha questo nome perche' l'accesso a tutta la zona era
asolutamente proibito ai cittadini comuni.

Il grande complesso, che occupa una superficie
di piu' di 700.000 metri quadrati, e' costituito da molti palazzi e padiglioni
cerimoniali. E questi edifici si trovano all'interni di ampi cortili.

Il piu' grande di questi cortili era in grado
di ospitare fino a centomila persone; al suo interno si trova la Sala dell'Armonia
Suprema, o Taihe' Dian, l'edificio piu' grande e importante della citta' proibita.

All'interno della citta' proibita si trovano
piu' di 300 shuigang, dei grandissimi vasi di bronzo, che un tempo erano sempre tenuti
colmi d'acqua come emergenza contro gli incendi. Proseguiamo con le visite del lungo
percorso seguendo Wang, mentre il tempo e' sempre piuttosto bello e gradevole.

Gli edifici erano adibiti sia a funzioni
pubbliche sia funzioni private per la vita dell'imperatore. Ora molti di questi edifici,
restaurati con cura, sono stati trasformati in musei.
Indice Cina
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