pag. 4 Indice India |
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venerdi', 1 agosto
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Le strade che attraversiamo sono uno spaccato assai pittoresco e caotico di vita indiana; percorriamo alcune strade della citta' vecchia, in parte anche sterrate e piuttosto polverose, ricche di umanita' varia e anche con molti animali, tra cui ovviamente le vacche sacre.
Giungiamo quindi in vista del grande fiume, presso il ghat di ieri sera, e dopo una mezz'oretta assistiamo al sorgere del 'Dio sole', in compagnia di centinaia di pellegrini. Le acque del fiume sono piuttosto ingrossate, e quindi dobbiamo rinunciare al previsto giro in barca, ma riusciamo lo stesso a vedere molto bene e ad assistere indirettamente alle cerimonie.
Il Gange e' considerato il fiume della salvezza, e per questo attira moltitudini di persone da tutta l'India, le quali, scendendo i gradini del ghat, si immergono nelle acque purificatrici e portano poi con se', in vari contenitori, un po' dell'acqua.
Dopo un'oretta ci ritroviamo di nuovo con Prince, e ci avviamo con lui, a piedi, verso un altro ghat dove ci sono le cremazioni.
Per fare questo dobbiamo fare a piedi una passeggiata di alcune centinaia di metri, attraverso i vicoli della citta' vecchia. Il percorso e' interessante, e passa attraverso stradine a volte strettissime e buie, sulle quali si affacciano le porte di misere abitazioni, dove uomini ed animali convivono in condizioni immaginabili.
Spesso si incontrano templi e tempietti di varie forme, dedicati alle molte divinita' indiane, tra le quali le principali sono quelle della trimurti, Brahma, Shiva e Visnu, rispettivamente il creatore, il distruttore ed il conservatore.
Giungiamo infine presso il ghat di Manikarnika, uno dei tre di Varanasi dedicati alle cremazioni. Nei pressi ci sono grandi cataste di legna, che alcuni addetti stanno spaccando a suon di mazzate. Prince ci affida quindi ad una persona che ci conduce sulla piattaforma rialzata dedicata, dove tre pire stanno ardendo, attorniate dai parenti dei defunti che pero' in questa occasione non devono dimostrarsi tristi.
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