pag. 18                       Indice Peru'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giovedi' 12 agosto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal passo la strada comincia a scendere verso Cuzco, il panorama e' quello tipico di una valle e cominciamo anche a vedere alcuni radi boschetti di alberi.

 

 

 

 

 

 

 

Fatta qualche altra decina di chilometri ci fermiamo per pranzo presso un grande locale self service, dove ci riposiamo anche un po', ammirando il bel panorama della vallata.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nei pressi del locale c'e' anche un piccolo mercatino con alcuni oggetti d'artigianato interessanti, trai quali alcuni curiosi coltelli; un paio di lama abbigliati in modo un po' buffo fanno compagnia al venditore.

 

 

 

 

 

 

 

Fatti ancora alcuni chilometri ci fermiamo quindi presso il sito di Raqchi. Ci troviamo a circa 3500 metri di altitudine e la temperatura e' piuttosto gradevole.

 

 

 

 

 

 

Lasciato il nostro mezzo nel posteggio proseguiamo a piedi giungendo su di una piazzetta piuttosto animata da molte bancarelle. In questa zona sono tipici i copricapi delle donne, di due fogge particolari, uno a forma di 'disco volante', e uno a forma quasi di cilindro.

 

 

 

 

 

 

 

Ci aggiriamo per un po' tra le bancarelle, ricchissime di colori e di vita locale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Raqchi

 

Proseguiamo quindi verso il sito vero e proprio, dopo aver fatto il biglietto d'ingresso, e giungiamo quindi presso uno dei resti piu' famosi, un tratto di mura altissime.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sito doveva essere originariamente piuttosto grande, e oltre all'alto muro rimangono ancora i resti di diverse altre costruzioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Una delle particolarita' del sito era l'utilizzo dei mattoni di adobe insieme all'uso della pietra. Terminata la visita ritorniamo al nostro mezzo percorrendo un sentiero esterno al sito con bei panorami sulle campagne circostanti.

 

 

 

 

 

 

AndahuaylillasRiprendiamo il nostro mezzo, mentre alcuni nuvoloni ai addensano nel cielo, lasciando cadere pochissime gocce sparse di pioggia, le uniche in tutto il nostro viaggio. Giungiamo quindi nel villaggio di Andahuaylillas, famoso per la chiesa gesuita, e ci fermiamo nella piazza proprio di fronte alla chiesa, che risale al XVII secolo ed ha ricchissime decorazioni barocche.

 

 

 

Dopo un'altra cinquantina di chilometri giungiamo a Cuzco, mentre sta scendendo la notte. Percorriamo le trafficate vie cittadine e ad un incrocio ci fermiamo per far salire una persona dell'agenzia che ci accompagna fino al nostro albergo, situato in pieno centro, nell'antico quartiere di Sab Blas, in una posizione molto pittoresca anche se un po' scomoda da raggiungere essendo presso una ripida stradina acciottolata, in salita e raggiungibile solo a piedi.

 

 

 

 

 

Cuzco

 

Ci sistemiamo e riposiamo un po', e quindi ci avviamo per le animate vie del centro. Di notte Cuzco e' molto bella e ben illuminata e dopo la cena in un locale vicino facciamo ancora un giretto fin presso la piazza principale.

 

 

 

 

 

Cuzco

 

Il mattino dopo ci svegliamo con davanti agli occhi il panorama della citta' che si vede dalle finestre della nostra camera situata in posizione davvero stupenda. Cuzco, la mitica capitale dell'impero Inca !

 

 

 

 

 

 

 

Qorikancha

Con la nostra guida iniziamo quindi le visite della citta', cominciando da uno dei siti piu' importanti, il tempio di Qorikancha, in passato il piu' ricco tempio dell'impero inca. Il nome in lingua quechua significa 'cortile d'oro' e prima della conquista spagnola infatti i muri del tempio erano letteralemnte ricoperti da lamine d'oro massiccio.

 

 

 

 

 

Gli spagnoli successivamente sulle rovine del tempio costruirono l'attuale chiesa coloniale e il convento di Santo Domingo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Del tempio originale rimangono ancora diverse strutture in pietra, con blocchi incastrati tra loro a volte in modo straordinariamente perfetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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