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venerdi', 15 agosto


Ci aspetta una lunga tappa di trasferimento verso l'ovest dell'Arizona e poi la California, verso Los Angeles, che dista da qui piu' di 900 chilometri.

Arizona

Il territorio e' spesso semidesertico, con radi cespugli.

Il tempo e' ancora soleggiato, ma con minacce di pioggia. Questa zona e' inoltre soggetta a forti temporali estivi, e qualche volta, in occasione di avvallamenti del terreno, cartelli poco rassicuranti vietano di proseguire in caso di strada allagata, ma noi comunque riusciamo ad evitare quasi del tutto eventuali temporali.Route 66

All'altezza della citta' di Kingman, incrociamo la mitica 'route 66'. Questa strada congiunge (o meglio, congiungeva, perche' ora ne rimangono sono alcuni tratti) la citta' di Chicago con Los Angeles, per 2400 miglia e 8 stati. Questa e' stata una delle  prime strade pavimentate a congiungere l'est degli Stati Uniti con l'ovest, ed e' cosi' famosa perche' lungo il suo percorso si ritrova molto della storia del paese e della sua evoluzione culturale.

Inoltre acquisto' un significato speciale nell'immaginario degli americani, come corsa verso l'ovest, la liberta', l'ultima frontiera, e cosi' celebrata da scrittori, musicisti e registi.

Verso sera decidiamo di scegliere una tappa sulla strada per il pernottamento.

Sul percorso, quasi ai confini con la California, il Colorado forma un grande lago, il lago Havasu, e ci dirigiamo quindi verso le sue sponde, con una deviazione di poche decine di chilometri dalla strada principale.

Siamo comunque di nuovo entrati nel deserto del Mojave, e questo si sente dalla temperatura che nonostante l'ora serale e' decisamente calda.

Il lago e' famoso in Arizona come luogo di villeggiatura, (lo stato non abbonda certo d'acqua!), e sulle sue rive, nella cittadina omonima, si trova l'originario ponte di Londra, venduto, smantellato e qui ricostruito. Il tutto si puo' definire una americanata di quelle buone, vista l'abissale differenza pressoche' in tutto tra Londra e questo posto.

Noi infatti arriviamo verso sera, sotto un caldo incredibile, e ci consoliamo trovando posto in un camping a 5 stelle, sulle rive del lago, dopo un'accoglienza piuttosto sospetta da parte degli addetti alla reception, forse a causa del nostro aspetto un po' trafelato, addetti che tuttavia si prodigano verso di noi quando ci riconosciamo come turisti italiani.

Il luogo non ha certamente un aspetto molto gradevole, tutto sommato siamo praticamente ancora in mezzo al deserto, e la sensazione poco piacevole viene ancora aggravata da un bello scorpione giallo, piuttosto velenoso, che trotterella attorno al nostro camper, probabilmente disturbato dal nostro arrivo !

Ci consoliamo comunque con un bagno nella  piscina, dotata anche di vasca idromassaggio (le cinque stelle si devono pur giustificare !), e da una bella cena.

Durante la notte la temperatura scende ben poco, cosi' alle prime luci dell'alba decidiamo di lasciare questo postaccio,  facciamo colazione e ci rimettiamo in marcia.

Dal momento che dobbiamo restituire il camper a Los Angeles solo domani mattina, decidiamo per un fuori programma, verso una localita' che non dista molto.

Ripercorriamo un breve tratto della strada per Las Vegas e qui, su di una collina, si trova una delle piu' famose citta' fantasma di tutto il west, Calico.

Le citta' fantasma sono numerose in tutto il west, e sono delle testimonianze molto interessanti del passato americano.

Calico ghost town

Calico, verso fine ottocento, era una delle piu' grandi miniere d'argento, e quello che si vede   attualmente e' il frutto di un restauro, abbastanza intenso, fatto negli anni cinquanta,  di quello che rimaneva dell'originario villaggio di minatori.

 

 

Calico ghost town

E' interessante aggirarsi tra le case in legno del villaggio, che danno la sensazione di rivivere i tempi del vecchio west. Non manca il saloon, l'albero dell'impiccato, ma anche molti negozi di souvenir.

E' anche possibile visitare alcune delle gallerie da cui veniva estratto il minerale, o fare una passeggiata panoramica sui sentieri che circondano il villaggio, collocato su colline brulle e semidesertiche, mentre il clima, sebbene piuttosto caldo, e' tutto sommato   sopportabile.

Dopo un veloce pranzo sul nostro mezzo, riprendiamo la strada per Los Angeles. Il percorso che dobbiamo fare, visto sulla cartina, fa rabbrividire, per l'intreccio incredibile di strade e autostrade da percorrere. Los Angeles e' in realta' un'area urbana vastissima, detta la 'Grande Los Angeles', di oltre 100 chilometri di estensione, di cui la citta' vera e propria rappresenta solo una parte.  Essendo venerdi' sera, assistiamo all'impressionante esodo di fine settimana dalla citta', un fiume di vetture che si muovono sulle superstrade a quattro o cinque corsie, nella direzione opposta alla nostra.

Comunque noi non abbiamo problemi, e un bivio  dopo l'altro riusciamo a  raggiungere il camperground che avevamo gia' prenotato al mattino, servendoci dell'utilissimo manuale dei campeggi.

Finalmente ci sistemiamo, gia' in piena area di  Los Angeles, nella cittadina di Anaheim, sede tra l'altro anche del parco californiano di Disneyland, e di diversi altri parchi di divertimento simili.

                           

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